Il mistero Douglas Staedtler
di Luigi Giacchero
Amo l'arte in ogni sua forma e di conseguenza la fantasia dalla quale l’arte scaturisce e che ne è la musa ispiratrice. Qui non crediate di leggere Shakespeare, ma l'edificio della cultura non e' costruito solo con i grandi mattoni principali, bensì sono i piccoli sassi, interclusi tra i pezzi più grandi che rendono solida la muratura dell'arte. Ed eccolo uno di questi piccoli pezzi.
Ho la fortuna (o sfortuna?) di conoscere l'autrice, ho la fortuna che mi considera ingenuo, così non prenderà in considerazione questi pensieri e sarò esente dai suoi strali, ho la fortuna di vivere questo tempo del mondo per iniziare a seguire una scrittrice dalla sua opera prima, ho la fortuna di riconoscere nei dialoghi dei protagonisti la dialettica e la metrica che da anni quotidianamente ci scambiamo.
Incredulo, l'ho scoperta scrittrice. Lei è fatta così: è quella scienziata un po' (tanto) pazza che molla tutto per ideali, l'ironica protagonista che ti porta, anzi ti impone e ti trascina, nel viaggio della vita che non ti aspettavi di fare e che non sai dove ti condurrà, lei è quella che ti fa sbellicare dalle risate in alcune pagine e, se hai la sfortuna di leggerle di notte, i vicini potrebbero arrivare a chiamare il 113. E ti lasci trascinare in questa favola, che poi tanto favola non è, col suo vissuto autobiografico e con personaggi che, stenterete a credere, esistono davvero. Dentro di noi, sicuramente.